La Cina è diventata negli ultimi anni una nazione molto importante nella ricerca scientifica e nello sviluppo di nuove tecnologie. Gli investimenti delle aziende cinesi sono sempre più grandi in tutti i settori più innovativi. Il “made in china” non si limita più ad essere solo il braccio nella produzione di dispositivi pensati in occidente, ma da molto tempo ha iniziato ad essere la mente che progetta e sviluppa le idee del futuro.
Uno dei settori più importanti nei nostri giorni è quello della ricerca nel campo della comunicazione tra cervello e computer. Questa è probabilmente una delle sfide più affascinanti per le grandi aziende di tecnologia, come un Santo Graal che può dare soldi e popolarità al primo in grado di produrre un sistema affidabile e sicuro per realizzare questa connessione.
Pochi anni fa tutto questo era fantascienza ma oggi molte aziende investono soldi e risorse in questo tipo di studio. In questa situazione è normale la notizia della collaborazione tra l’Istituto di tecnologia avanzata dell’Università della Scienza e della Tecnologia della Cina (USTC) e la grande azienda cinese “Huami”, per creare un laboratorio comune in cui studiare la possibilità di una connessione tra cervello e computer .
La Huami è una grande azienda cinese che produce le Mi Band della Xiaomi e i dispositivi Amazfit di Amazon, prodotti di grande successo mondiale. La compagnia può mettere a disposizione di questo nuovo laboratorio una enorme esperienza nella creazione di sensori per la lettura delle informazioni che provengono dal nostro corpo, in particolare quando facciamo sport. Questa conoscenza sarà preziosa per studiare la possibilità di collegare e fare interagire computer e cervello .
Il punto di partenza, per raccogliere i dati necessari, è la creazione di un nuovo prototipo indossabile di elettroencefalografo (EEG) , in grado di raccogliere le informazioni sulla attività elettrica del nostro cervello in modo comodo. Grazie a questo strumento il laboratorio potrà studiare la relazione tra gli impulsi del nostro cervello e le azioni che svolgiamo ogni giorno quando usiamo gli oggetti intorno a noi. Lo scopo è chiaramente permettere ai dispositivi come computer, tablet e smartphones di “indovinare” i nostri desideri solo leggendo i nostri pensieri, senza l’uso di nessuna interfaccia. Questa sarebbe una incredibile rivoluzione. Potremo dire al nostro telefono di chiamare l’ufficio solo con il pensiero ad esempio, o forse suggerire di suonare la nostra playlist preferita solo con la nostra immaginazione, mentre siamo comodamente seduti sul divano, senza bisogno di prendere lo smartphone sbloccarlo e usare movimenti delle mani o altri tipi di azioni.
Per raggiungere questo risultato, però, è necessario prima raccogliere una grande quantità di dati attraverso sensori di nuova generazione. Il primo obiettivo di Huami e USTC è proprio quello di realizzare questi dispositivi e raccogliere le informazioni necessarie dal cervello. Nella prima fase questo studio esaminerà le risposte del cervello degli animali, e non degli uomini. La ricerca non riguarda solamente la possibilità di ottenere degli input celebrali diretti per usare i dispositivi, ma si concentrerà anche sul riconoscimento delle emozioni, sulla qualità del sonno e sui suoi disturbi, e su altri importanti aspetti dell’attività del cervello. L’intenzione è quella di utilizzare queste scoperte anche nella medicina, per costruire modelli utili alla comprensione di disturbi come la depressione, lo stress o l’epilessia, e permettere di trovare nuove cure.
Queste ricerche richiedono molto tempo e, anche se sono studi sui pensieri e l’immaginazione, cambieranno molto il modo in cui ci muoviamo nella realtà.