Le reti neurali non sono più fantascienza e giorno dopo giorno assomigliano sempre di più a un cervello umano. La loro potenza è molto grande ma è sorprendente l’evoluzione della loro “intelligenza” artificiale.
Nel laboratorio Nazionale di Los Alamos, in New Mexico, i ricercatori studiano le reti neurali ad impulso, che imparano dagli stimoli dell’ambiente esattamente come il cervello di un bambino durante la sua infanzia. I sistemi ricevono una grandissima quantità di dati dal mondo reale senza sosta, a differenza di un essere umano che ha bisogno di riposare e fare delle pause. I ricercatori di Los Alamos hanno scoperto una cosa interessante.
Proprio come un essere umano, anche queste sofisticate macchine si affaticano e diventano instabili quando “lavorano” troppo. Una lunga esposizione a continui stimoli dall’esterno causa quindi difficoltà alle reti.
Un cervello artificiale, quindi, soffre lo stress di un flusso di informazioni troppo intenso. Dopo questa scoperta, gli scienziati che seguono il progetto hanno pensato di fare un nuovo esperimento. In alcune ore i ricercatori hanno provato a far “riposare” queste reti neurali con dei rumori, per interrompere l’arrivo di stimoli dal mondo esterno. Dopo qualche prova hanno trovato la “melodia” giusta per far “rilassare” questi moderni cervelli artificiali. E’ molto probabile che per noi sia un suono terribile fatto di rumori fastidiosi ma è musica per le loro orecchie e li rende più stabili.
Nel famoso film “2010 – L’anno del contatto”, il computer Hal 9000, prima di spegnere i suoi circuiti per sempre, chiedeva al suo creatore : “Sognerò?” Non sappiamo se questo sarà possibile per una macchina, ma è certo che anche l’intelligenza artificiale di questi cervelli del futuro è d’accordo con il grande maestro Alberto Sordi:
La “Pennichella” è sacra!