Lo Zecchino d’Oro
Siamo nell’anno 1959 (mille novecento cinquanta nove), alcuni organizzatori del “Salone del Bambino” di Milano decidono di dare vita a uno spettacolo dedicato alla musica per bambini e chiedono alla musicista Niny Comolli di ideare una nuova trasmissione televisiva per promuovere la creazione e l’ascolto di canzoni pensate per i più piccoli. Ed è così che il genio di Niny pensa a un piccolo Festival di Sanremo per bambini. Dalla creatività della Comolli nasce lo Zecchino d’Oro, un programma destinato ad entrare nei cuori di milioni di spettatori e a diventare uno dei grandi classici della televisione italiana.
La prima edizione dello spettacolo va in onda dal 24 (ventiquattro) al 26 (ventisei) settembre 1959 (mille novecento cinquanta nove). Il grande Cino Tortorella è il primo presentatore dell’evento nei panni dell’iconico Mago Zurlì e diventa uno dei simboli di questa trasmissione che ancora oggi è un appuntamento importante del palinsesto della RAI. Il neonato programma per piccoli cantanti deve il suo nome alla favola di Pinocchio.
Nella prima edizione, infatti, il famoso burattino e le sue avventure sono i protagonisti principali del programma tra una canzone e l’altra. Uno dei momenti più importanti è anche la nascita dell’albero degli zecchini d’oro con cui tutti i bambini sono premiati per la loro partecipazione alla gara. La canzone Lettera a Pinocchio, scritta da Mario Panzeri e cantata dal famoso Johnny Dorelli, è inoltre una delle canzoni simbolo della trasmissione. Per queste ragioni il programma prende il nome di Zecchino d’Oro e non lo cambierà più per tutte le 64 (sessanta quattro) edizioni dei suoi 62 (sessanta due) anni di storia.
Negli anni successivi arrivano piccoli ma importanti cambiamenti che migliorano l’idea iniziale e rendono il programma unico nel suo genere. Molto presto lo spettacolo si trasforma in un punto di riferimento della cultura televisiva italiana.
Nel 1961 (mille novecento sessantuno) inizia la storica collaborazione con i frati minori dell’Antoniano che iniziano ad ospitare la trasmissione nel loro convento. Lo stesso anno inizia la collaborazione con la grande Mariele Ventre, storica maestra di canto dei bambini che cura la preparazione alle esibizioni dei piccoli cantanti. Da questo momento in poi lo Zecchino d’Oro diventa una responsabilità dell’Antoniano ed ancora oggi il convento cura l’organizzazione della manifestazione.
Il successo è enorme e ogni anno molte canzoni vengono proposte agli organizzatori del programma. In questo festival non sono i bambini a essere in competizione ma solo le canzoni, spesso scritte anche da musicisti e cantanti famosi. I piccoli interpreti cantano i brani per presentarli al pubblico ma non sono in nessun modo in gara fra di loro. Alla fine del concorso, infatti, una giuria di bambini vota per eleggere la migliore canzone da premiare.
Nel 1963 (mille novecento sessanta tre) arriva un’altra novità. Sullo sfondo dello studio televisivo un coro accompagna ogni esibizione e aggiunge ancora più allegria allo spettacolo. Nasce il famosissimo Piccolo Coro dell’Antoniano, una ridente compagnia di bambini che appare alle spalle di tutti i giovanissimi cantanti e rende ancora più gioiosa ogni canzone in gara.
La formidabile Mariele Ventre diventa, ovviamente, la direttrice di questo Piccolo Coro dell’Antoniano e mantiene questo posto fino alla sua prematura scomparsa. Mariele, infatti, dirige il gruppo di piccoli cantanti fino alla 38ª (trentottesima) edizione. La storica maestra del coro, purtroppo, muore venti giorni dopo la sua ultima esibizione, il 16 (sedici) dicembre 1995 (mille novecento novanta cinque). Il coro a questo punto cambia nome in onore della direttrice e diventa Piccolo Coro “Mariele Ventre” dell’Antoniano.
Nel 2001 (duemila uno) la RAI istituisce il premio Mariele Ventre che ogni anno è assegnato a personalità che hanno dimostrato grande impegno nel mondo dell’infanzia. Oggi la nuova direttrice del coro più famoso d’Italia è la bravissima Sabrina Simoni.
Ma c’è un altro personaggio storico nel mondo dello Zecchino d’Oro. Il simpaticissimo pupazzo Topo Gigio, come il Mago Zurlì, è infatti uno dei protagonisti più amati dai bambini e dal pubblico. Anche il topolino più timido e simpatico della TV italiana nasce nel 1959 (mille novecento cinquanta nove) ma in una trasmissione diversa, il programma Serata di Gala. Da quel momento appare in moltissime trasmissioni ed è amatissimo da tutto il pubblico televisivo del nostro paese. Topo Gigio nasce con la voce del grandissimo Domenico Modugno e anche lui è considerato uno dei più iconici simboli della televisione italiana.
Nell’anno 1969 (mille novecento sessanta nove) il festival viene trasmesso per la prima volta in Eurovisione. E’ un successo! L’Europa si innamora dello Zecchino d’Oro e ben 150 (cento cinquanta) milioni di spettatori guardano le esibizioni dei giovanissimi cantanti e fanno il tifo per le canzoni in gara. Negli anni successivi il programma ottiene anche il patrocinio dell’Unicef per l’impegno nel mondo dell’infanzia e della solidarietà. Da molti anni, infatti, lo Zecchino organizza la raccolta di fondi “Cuore dello Zecchino d’Oro” e dona in opere di bene tutti i ricavi economici.
Le regole della competizione sono cambiate diverse volte durante le 64 (sessanta quattro) edizioni della trasmissione ma l’idea originale è sempre la stessa. Ogni anno i musicisti possono candidare le loro canzoni per partecipare al concorso. Tutte le proposte musicali passano alcune selezioni fino ad arrivare a una commissione composta da esperti del mondo della musica, del mondo dell’infanzia e del mondo dell’educazione. Questa commissione decide il gruppo di canzoni che possono partecipare alla trasmissione.
Allo stesso modo i bambini partecipano a una serie di audizioni. Alla fine di questo percorso ogni piccolo cantante selezionato riceve un brano da cantare durante la manifestazione. Un gruppo di esperti segue sempre questo processo per garantire ai bambini un’esperienza serena e senza traumi causati dalle selezioni e dalla gara. Durante lo spettacolo si ripete spesso al pubblico che la competizione riguarda le canzoni e non i bambini, i piccoli sono infatti tutti ugualmente protagonisti e tra loro c’è sempre un clima di grande allegria e amicizia.
Nel 2007 (duemila sette) lo Zecchino arriva alla 50ª (cinquantesima) edizione e diventa la prima trasmissione televisiva al mondo a ricevere dall’UNESCO il riconoscimento di “Patrimonio per una cultura di pace”. La cerimonia di premiazione si tiene il 5 Aprile 2008 (duemila otto). Nello stesso anno il grande Cino Tortorella presenta lo Zecchino per la sua ultima volta e lascia il suo posto dopo aver dedicato tutta la sua vita al programma. Il famoso Mago Zurlì, purtroppo, muore nove anni dopo, il 23 (venti tre) marzo 2017 (duemila diciassette).
Quarantaquattro gatti, il caffè della Peppina, Il coccodrillo come fa? e Le tagliatelle di nonna Pina sono solo alcune della canzoni vincitrici più famose di questo Festival Internazionale della canzone del bambino. Molti musicisti importanti hanno scritto brani per il programma e molti famosi cantanti hanno partecipato in tenera età a questa importantissima manifestazione. Intere generazioni di italiani hanno cantato da bambini le canzoni dello Zecchino. Grazie alla sua gloriosa storia Lo Zecchino d’Oro è di diritto considerato patrimonio culturale di tutta l’Italia.
La 64ª edizione del 2021 (duemila ventuno) è stata presentata dal famoso conduttore Carlo Conti. La canzone vincitrice di quest’anno è ‘Superbabbo’, interpretata da Zoe Adamelli, di 9 anni. Il pezzo è stato scritto da Marco Masini, Emiliano Cecere e Veronica Rauccio. Complimenti dunque a ‘Superbabbo’, alla piccola Zoe, ai cantanti e al grandissimo Piccolo Coro dell’Antoniano, tutti ovviamente presenti nella sezione degli Eccellenti di iSpeakItaliano.
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