Scoprire di far ridere è stato come scoprire di essere la figlia del re.
Il 3 novembre 1931 (mille novecento trentuno) a Roma nasce Maria Luisa Ceciarelli, meglio nota con il popolare nome d’arte di Monica Vitti, una delle più importanti e più dotate attrici italiane. Grazie al suo genuino e naturale talento la nostra amata Monica ha conquistato sia il pubblico italiano che internazionale nei suoi quarant’anni di carriera. Questa grande artista italiana, infatti, ha ottenuto molti premi e un grande successo grazie alle sue eccellenti interpretazioni nei film dei più grandi registi del mondo del cinema e del teatro.
Monica è una romana de Roma ma trascorre i suoi primi anni di vita prima in Sicilia e poi a Napoli, dove scopre presto, a soli dodici anni, la sua passione per il teatro e per la recitazione. Da bambina si guadagna il soprannome di sette sottane, a causa della sua abitudine di indossare gli abiti uno sopra l’altro, e questo nomignolo resta insieme a lei fino all’età adulta. E’ stata la tragedia della guerra a fare esibire la grande attrice per la prima volta, durante i difficili momenti dei bombardamenti sulla città partenopea.
Monica e suo fratello Giorgio, infatti, erano costretti a nascondersi per lungo tempo nei rifugi antiaerei, proprio come tutti gli altri i napoletani. In quelle interminabili ore, fatte di ansia e paura, i due ragazzini passavano il tempo a mettere in scena piccoli spettacoli di burattini per gli altri rifugiati. Una divertente distrazione per tutti, un buon modo di non pensare alla difficoltà di quei momenti. Le bombe, purtroppo, non risparmiano la casa di Monica e per questa ragione a 14 anni, insieme alla sua famiglia, lascia Napoli per tornare a Roma e iniziare finalmente la sua vita artistica.
Nel 1953 (mille novecento cinquanta tre) ottiene il diploma all’Accademia nazionale d’arte drammatica e inizia la sua attività teatrale. In questo periodo dedicato al teatro recita soprattutto in opere di Shakespeare e Molière e ha la possibilità di completare la sua formazione come attrice anche grazie alla guida di Sergio Tofano, uno dei suoi insegnanti all’Accademia.
Negli anni successivi arriva finalmente il cinema e la Vitti inizia a muovere i primi passi come attrice nel mondo della celluloide. L’incontro fondamentale per la vita artistica di Monica arriva dopo piccole parti in alcuni film comici. Il grande Michelangelo Antonioni nota l’attrice e la vuole nelle sue opere. La loro conoscenza si trasforma in una relazione sentimentale nella vita privata e in un sodalizio di successo nella vita artistica.
Antonioni sceglie Monica come sua musa e la vuole nella sua celebre “tetralogia dell’incomunicabilità”. Si tratta di una serie di quattro film in cui l’attrice interpreta il ruolo della protagonista femminile. E così, all’inizio degli anni sessanta, la Vitti diventa Claudia in L’avventura, Valentina nel film La notte, Vittoria in L’eclisse e infine Giuliana in Deserto rosso. Quattro opere importanti sia per il famoso regista che per la grande attrice.
Ma la carriera di Monica è fatta anche di ruoli divertenti come protagonista di molte commedie dei migliori registi e al fianco dei più dotati attori italiani e stranieri. Il grande Mario Monicelli è stato uno dei primi a sfruttare le sue naturali capacità di attrice comica nel film La ragazza con la pistola del 1968 (mille novecento sessantotto). Questo film di Monicelli contribuisce a modificare l’immagine e il percorso artistico dell’attrice.
Dicono che il mondo è di chi si alza presto. Non è vero. Il mondo è di chi è felice di alzarsi.
Negli anni successivi Monica recita spesso in altri ruoli brillanti, come ad esempio quello di Adelaide nel film Dramma della gelosia di Ettore Scola del 1970 (mille novecento settanta). Ma l’incontro con Alberto Sordi è fondamentale per la sua trasformazione e regalano anche una grande popolarità all’attrice. Le pellicole di Sordi sono dei classici del cinema italiano e i ruoli di Monica, al fianco di Alberto, sono ancora oggi tra i più famosi della sua carriera.
Nel 1968 (mille novecento sessantotto) arriva anche il prestigioso incarico di presidente della giuria al XXI (ventunesimo) festival del cinema di Cannes. Purtroppo però le cose non vanno molto bene. Le contestazioni del maggio francese travolgono anche il festival e Monica Vitti decide di dimettersi insieme ad altri componenti della giuria. La manifestazione questo punto si conclude senza nessun premio ufficiale a causa della mancanza dei giurati e della presidente.
Per l’attrice non mancano mai molte proposte di lavoro anche da parte di importanti registi stranieri e partecipa a film come La donna scarlatta del 1969 (mille novecento sessanta nove) , Il fantasma della libertà del 1974 (mille novecento settanta quattro) e Ragione di stato del 1978 (mille novecento settantotto).
Negli anni settanta arriva anche la televisione e Monica recita per la TV o si esibisce in diversi spettacoli di varietà, per esempio al fianco di Raffaella Carrà e Mina nel programma Milleluci. Sono molto popolari i suoi personaggi dei film per la televisione Ninì Tirabusciò, la donna che inventò la mossa del 1970 (mille novecento settanta) e Il cilindro del grande Eduardo De Filippo, nel 1978 (mille novecento settantotto).
Gli anni ottanta sono ancora pieni di impegni. I grandi registi italiani continuano a volere la bravissima attrice nei loro progetti. Dopo molto tempo Monica torna a lavorare con Antonioni, continua ad ottenere successo insieme a Sordi e affianca anche Vittorio Gassman nel film Camera d’albergo di Mario Monicelli, nel 1981 (mille novecento ottantuno). Nel 1984 (mille novecento ottanta tre) riceve anche il prestigioso Orso d’argento come migliore attrice per il film Flirt diretto da Roberto Russo, suo futuro marito.
Il successo non manca mai e arriva anche un’altra grande soddisfazione. Nel 1990 (mille novecento novanta), infatti, Monica cura per la prima volta la regia di un film. Si tratta della pellicola Scandalo segreto , scritto da lei stessa, in cui è anche la protagonista nel ruolo di Margherita.
Il 1995 (mille novecento novanta cinque) è l’anno di un altro importantissimo riconoscimento internazionale. La Mostra del cinema di Venezia incorona l’attrice con il meritato Leone d’oro alla carriera, uno dei più prestigiosi premi del cinema europeo e mondiale.
Nel nuovo millennio le apparizioni di Monica diventano sempre più rare a causa dei suoi problemi di salute. E’ l’inizio di un periodo difficile in cui il marito Roberto Russo è stato sempre al suo fianco a prendersi cura di lei.
Nel 2011 (duemila undici) il Festival del Cinema di Roma dedica una mostra a questa meravigliosa interprete. Purtroppo Monica trascorre i suoi ultimi anni di vita in lotta contro una grave malattia che impedisce il suo ritorno alla vita pubblica. Vive a Roma circondata dall’affetto del marito ed altre persone di famiglia.
Nel novembre del 2021 (duemila ventuno) la Festa del cinema di Roma presente in anteprima il docufilm “Vitti d’arte, Vitti d’amore”, in occasione del suo novantesimo compleanno. Un omaggio allo straordinario percorso artistico di questa splendida attrice. Il riconoscimento arriva poco prima della sua morte. Il 2 febbraio 2022 (duemila ventidue), infatti, Monica si spegne a Roma dopo la lunga malattia. I suoi funerali vengono celebrati il 5 febbraio nella Chiesa degli Artisti in piazza del Popolo.
L’eccezionale bravura e la grande simpatia hanno regalato a Monica Vitti l’affetto e l’ammirazione del pubblico. Ancora oggi il suo nome è uno dei più amati dagli italiani e i suoi film, tra i grandi classici della storia, sono spesso trasmessi dalle TV con grande successo. Il blog celebra la memoria di questa indimenticabile signora del cinema italiano, indiscutibilmente presente nel Pantheon degli Eccellenti di iSpeakItaliano.it.
Grazie Monica!
“Dicono che il mondo è di chi si alza presto. Non è vero. Il mondo è di chi è felice di alzarsi.”
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