Sophia da Oscar
Il 9 aprile del 1962 (mille novecento sessantadue) la bravissima e famosissima Sophia Loren vince il premio come migliore attrice nella trentaquattresima edizione dei premi Oscar. La bella Sophia conquista la giuria dell’Academy con la sua interpretazione della giovane vedova Cesira nel film “la Ciociara”. Il film è stato girato nel 1960 (mille novecento sessanta) ed è uno dei più grandi successi della storia del cinema italiano.
Il Maestro De Sica
Il regista è il grande maestro Vittorio De Sica che ha diretto molte importanti opere cinematografiche del passato come “Sciuscià”, “Ladri di biciclette” e “L’oro di Napoli”. De Sica è stato anche un importante attore ed ha spesso recitato con la meravigliosa Sophia Loren in altri indimenticabili film. La pellicola è ispirata al famoso romanzo “La Ciociara” di Alberto Moravia.
I riferimenti letterari
Vittorio De Sica e Cesare Zavattini, infatti, hanno scritto il soggetto e la sceneggiatura ispirati dalla storia di Moravia con lo scopo di portare sul grande schermo le tristi vicende degli abitanti della ciociaria che vivevano lungo la famosa Linea Gustav nel periodo della seconda guerra mondiale.
I riferimenti storici
Durante la liberazione dell’Italia dalle truppe nazifasciste, purtroppo, la popolazione civile ha subito molte violenze da parte di alcuni reparti più spregiudicati delle truppe alleate. In quel periodo, purtroppo, si sono verificate ripetute e frequenti molestie ai danni di molte donne italiane di quelle regioni, troppo spesso vittime di abusi nei tristemente famosi episodi delle “marocchinate”, che hanno causato morti e anche diversi suicidi di giovani ragazze incapaci di superare il trauma dello stupro.
La fuga di Cesira e Rosetta
“La Ciociara” racconta la storia di Cesira che decide di fuggire dai bombardamenti di Roma e dalle tante difficoltà della vita in città. Cesira parte quindi con Rosetta, la figlia tredicenne, per rifugiarsi nel Basso Lazio, a Sant’Eufemia, il suo paese di orgine vicino alla città di Fondi. Le due donne riescono a raggiungere il paesino dopo molte difficoltà ma quando arrivano gli alleati decidono di ritornare a Roma e seguire l’avanzata dei soldati verso la capitale.
La violenza della guerra
Cesira e Rosetta viaggiano insieme a un gruppo di persone ma, in seguito, si separano da loro e decidono di fare una sosta in una chiesa abbandonata. A queso punto alcuni Goumier, soldati marocchini dell’esercito francese, trovano madre e figlia indifese in questo rudere e le violentano senza alcuna pietà. La povera Rosetta è ovviamente sconvolta, non riesce nemmeno a parlare con la madre a causa della terribile violenza subita. Cesira cerca inutilmente di aiutare la figlia a superare il trauma mentre insieme proseguono il viaggio.
La tragedia di Rosetta
Lungo la strada l'autista di un camion di nome Florindo si ferma per aiutare le donne nel loro ritorno verso la capitale. La sera stessa, però, il camionista approfitta della fragilità della povera Rosetta e la seduce. La ragazza è ormai disperata, vittima di continue violenze e incapace di gestire la sua sofferenza.
Il drammatico epilogo
Cesira è profondamente turbata e preoccupata per il dolore che la figlia è costretta a sopportare in questo terribile viaggio. Quando arriva la notizia della morte di Michele, l'unico uomo davvero gentile con loro, Rosetta è distrutta dalla tristezza. Il film finisce con la povera ragazza che esplode in un pianto liberatorio mentre si abbandona disperata tra le braccia della madre, unica ancora di salvezza a cui aggrapparsi.
Sophia ed Eleonora
La pellicola è un capolavoro del cinema in cui, grazie al talento del regista, il pubblico soffre, insieme alle protagoniste, tutta l'atrocità e la follia della guerra che ha sconvolto il mondo intero. La popolazione italiana, in particolare, rivive nelle scene del film un passato ancora difficile da dimenticare. Le immagini, spesso crude e molto commoventi, toccano profondamente l'animo degli spettatori soprattutto grazie all’eccezionale interpretazione di Sophia ed Eleonora.
Un capolavoro del cinema italiano
La Ciociara, nonostante gli anni, resta certamente uno dei film più iconici della storia del cinema italiano, uno degli esempi più drammatici del neorealismo di De Sica, in cui è possibile ammirare tutta la bravura del regista ma sopratutto della sua musa ispiratrice, Sophia Loren, che in questo film trova la consacrazione come diva del cinema internazionale.
Rispondi alle domande e verifica la tua comprensione del testo.
1 - Il film "La Ciociara" ha vinto il premio Oscar ?2 - Chi è il regista del film ?
3 - Il film è ambientato a Roma?
4 - Cosa sono le "Marocchinate"?
5 - Chi è la Ciociara?
6 - Chi è Michele?
7 - Perchè Rosetta e Cesira decidono di ritornare a Roma?
8 - La Ciociara è ispirato a una storia vera ?
Completa il testo - Preposizioni semplici
La fuga di Cesira e Rosetta
La Ciociara racconta la storia Cesira che decide di fuggire dai bombardamenti di Roma e dalle tante difficoltà della vita in città. Cesira parte quindi Rosetta, la figlia tredicenne, rifugiarsi nel Basso Lazio, Sant’Eufemia, il suo paese orgine vicino alla città di Fondi. Le due donne riescono raggiungere il paesino dopo molte difficoltà ma quando arrivano gli alleati decidono ritornare a Roma e seguire l’avanzata dei soldati verso la capitale.
La violenza della guerra
Cesira e Rosetta viaggiano insieme un gruppo di persone ma, seguito, si separano loro e decidono di fare una sosta una chiesa abbandonata. A queso punto alcuni Goumier, soldati marocchini dell’esercito francese, trovano madre e figlia indifese questo rudere e le violentano senza alcuna pietà. La povera Rosetta è ovviamente sconvolta, non riesce nemmeno a parlare la madre a causa della terribile violenza subita. Cesira cerca inutilmente di aiutare la figlia superare il trauma mentre insieme proseguono il viaggio.
La tragedia di Rosetta
Lungo la strada l'autista di un camion nome Florindo si ferma aiutare le donne nel loro ritorno verso la capitale. La sera stessa, però, il camionista approfitta della fragilità della povera Rosetta e la seduce. La ragazza è ormai disperata, vittima continue violenze e incapace di gestire la sua sofferenza.
<Il drammatico epilogo
Cesira è profondamente turbata e preoccupata il dolore che la figlia è costretta a sopportare in questo terribile viaggio. Quando arriva la notizia della morte di Michele, l'unico uomo davvero gentile loro, Rosetta è distrutta dalla tristezza. Il film finisce la povera ragazza che esplode in un pianto liberatorio mentre si abbandona disperata le braccia della madre, unica ancora di salvezza cui aggrapparsi.
Hans in vacanza a Roma
Congiuntivo si, congiuntivo no ..... questo è il dilemma
Nel testo c'è certamente qualcosa che non va. C'è un po' di confusione con i verbi e in particolare con il congiuntivo. Qualche volta tutto funziona bene e in qualche farse c'è un problema. Provate a trovare gli errori e riscrivete il testo con i tempi e i modi che secondo voi sono giusti.
Una scelta difficile
Hans è un un ragazzo tedesco in vacanza a Roma già da una settimana. Il suo soggiorno nella Città Eterna, sebbene è meraviglioso, ogni giorno è sempre pieno di impegni e quindi molto faticoso, nonostante lui ha molto tempo a disposizione. Sembra incredibile che ci siano così tante cose importanti da vedere. Hans crede che è impossibile visitare tutti i luoghi storici della Capitale e secondo lui sia necessario fare delle scelte se vuole godersi i suoi due ultimi giorni di vacanza senza stress.
Visite obbligate
Hans vuole assolutamente vedere la Cappella Sistina e i Musei Vaticani nonostante c'è sempre una fila incredibile per entrare. Questo gli costerà un'intera giornata di attesa in coda ma sarebbe pazzesco lasciare l'Italia senza vedere il capolavoro di Michelangelo. Non è possibile che lui rinuncia a questa opportunità e quindi Hans decide di prenotare subito i biglietti per il giorno dopo.
L'ultimo giorno
Resta così un solo giorno a disposizione per chiudere in bellezza la sua vacanza romana. Hans ha già visto il Pantheon, la Fontana di Trevi e i Fori Imperiali ma ha voluto conservare il monumento più imponente della città per il suo ultimo giorno a Roma. Sebbene lui non vede l'ora, infatti, e nonostante siano passati tutti questi giorni, lui non sia ancora andato a visitare il Colosseo. E' scandaloso che lui non ha ancora esplorato il più iconico monumento della città. Insomma non è possibile lasciare Roma senza vedere il Colosseo e per questo non ci possono essere dubbi, è ora che Hans visita il monumento dei monumenti, simbolo per eccellenza delle Città Eterna. Detto fatto, senza pensarci troppo i biglietti sono presi e l'ultima giornata è programmata.
Una vacanza indimenticabile
E così, nel suo ultimo giorno a Roma, il nostro giovane amico tedesco passeggerà tra quelle antiche mura ricche di storia, accompagnato da una guida esperta, a meno che il nostro caro Hans non conosca nel frattempo una bella ragazza romana con cui gustare uno spritz, andare a cena la sera e fare tardi la notte nei locali della movida capitolina. In ogni caso è certo che Hans abbia un bellissimo ricordo di Roma e della sua vacanza in Italia.
Buona vacanza Hans
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