Mia Martini

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“Mi piacciono le cose reali, le cose vere, odio il conformismo e tutto quello che può essere ipocrisia, mi piace parlare con la gente delle cose esattamente come stanno.”


Una stella della musica

  Domenica Rita Adriana Bertè, Mia Martini o, semplicemente, Mimì, è stata una delle cantanti più talentuose e importanti nella storia della musica italiana. La sua stella, purtroppo, si è spenta troppo presto e, a soli 48 (quarantotto) anni, ha lasciato il mondo orfano del suo prezioso talento e delle sue intense esibizioni.

La musica nel sangue

  Mimì nasce il 20 settembre del 1947 (mille novecento quaranta sette) in provincia di Reggio Calabria. Da bambina mostra subito una grande passione per la canzone italiana e inizia, molto presto, a cantare in famiglia e in piccole feste di paese. Si esibisce spesso in pubblico e partecipa ad alcuni piccoli concorsi per nuovi talenti. Nel 1962 ( mille novecento sessante due), convince la madre ed ottiene il suo aiuto per iniziare una carriera nel mondo della musica. La madre l’accompagna a Milano e insieme cercano la possibilità di un'audizione per ottenere un contratto con una casa discografica.

I primi passi

  La bravura di Mimì colpisce il grande Carlo Alberto Rossi che le offre la possibilità di mettersi in luce e lavorare come corista, un modo molto comune di iniziare la carriera in quel periodo. Ma la giovanissima Mimì ha le idee chiare sul suo futuro e fare la “ragazza ye-ye” non è certo la sua aspirazione. Nel 1963 (mille novecento sessantatrè) incide alcuni 45 giri, con il nome di Mimì Bertè, ma la sua carriera in questa fase va avanti ancora tra alti e bassi.

Mimì, Loredana e Renato

  Mimì ha sicuramente molto talento ma, spesso, la sua giovane età e la mancanza di esperienza non le permettono di ottenere l’attenzione che merita. Nel 1969 (mille novecento sessantanove) si trasferisce a Roma e inizia ad esibirsi anche insieme alla sorella minore, Loredana Bertè, e al loro grande amico Renato Zero. Nella capitale affronta un periodo difficile, lavora in diversi progetti ma con ruoli meno importanti e il successo, purtroppo, tarda ancora ad arrivare.

Martini'73

Mia Martini

La direzione giusta

  Gli anni ’70 (settanta) iniziano sotto una buona stella e finalmente la sua carriera prende la direzione giusta. Le cose cambiano quando incontra l‘avvocato Alberigo Crocetta, che conosce bene il mondo della musica e l'aiuta ad ottenere il meritato successo. Crocetta, famoso produttore, discografico e fondatore dello storico Piper a Roma, suggerisce il nome d’arte di Mia Martini, che Mimì userà per tutta la sua vita artistica e che diventerà uno dei nomi più importanti della musica italiana.

Mia

  Crocetta capisce subito il suo grande talento ma anche il suo carattere un pò ribelle. Alberigo però è la persona giusta, e contribuisce in modo importante a far nascere Mia Martini, la grande cantante in cui Mimì si riconosce alla perfezione come donna e come artista. Questo nuovo percorso inizia subito con un grande successo. Nel 1971 (mille novecento settantuno) arriva la prima canzone di Mia Martini che si intitola “Padre davvero“. Si tratta di una delle sue canzoni più famose, ma la Rai la censura a causa del testo troppo controverso per quell’epoca. Nella canzone si parla di una figlia che si ribella al padre violento, e nell’Italia degli anni ’70 (settanta), purtroppo, questo è ancora un tema difficile. Sempre nel 1971 (mille novecento settantuno), Mia Martini pubblica il suo primo album dal titolo “Oltre la collina”, che anche oggi è considerato uno dei suoi migliori lavori.

Il successo

  Inizia un periodo magico per l’artista italiana e la sua carriera finalmente decolla. Nel 1972 (mille novecento settantadue) incide la canzone “Piccolo uomo”. Il brano ottiene un incredibile successo, vince il Festivalbar, grazie alla sua eccezionale interpretazione dal vivo, e diventa una delle sue canzoni più popolari e amate. Nello stesso anno Mia pubblica un nuovo album dal titolo “Nel Mondo, una cosa” e vince il premio della critica per il migliore album del 1972 (mille novecento settantadue).

L'affermazione

  Il 1973 ( mille novecento settantatrè) arriva uno dei suoi più grandi capolavori. Franco Califano e Dario Baldan Bembo scrivono per Mimì la canzone “Minuetto“. Il successo è strepitoso! La canzone è il 45 giri più venduto della sua carriera, vince di nuovo il Festivalbar ed entra nella storia della musica italiana. Il nome di Mia supera i confini dell’Italia e conquista tutta l’Europa. Nel 1974 (mille novecento settantaquattro) la critica di tutto il continente la incorona regina della musica come cantante europea dell’anno. Nello stesso anno, Mia vince il disco d’oro per un milione di copie vendute. Nel 1975 (mille novecento settantacinque) la RAI, finalmente, rende omaggio al suo talento e dedica alla cantante uno speciale in televisione dal titolo “Mia”.

  Gli anni ’70 sono un trionfo per la nostra amata Mimì.

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Mia Martini con la Gondola D'Oro 1973 per il singolo Donna sola

Oltre i confini

  Mia interpreta grandi canzoni, il pubblico la ama, la critica la adora e il successo diventa internazionale. Nel 1977 (mille novecento settantasette) il famoso Charles Aznavour rimane affascinato dalla sua voce e dall'intensità del suo modo di cantare, che trasmette sempre grandi emozioni al pubblico. Il famoso cantante francese è cosi colpito che chiede a Mia di cantare insieme a lui in una serie di spettacoli nei più importanti teatri d’Europa. Ovviamente gli spettacoli sono un grande successo.

Un sodalizio di successo

  In questo periodo Mia inizia un sodalizio musicale con il famoso cantautore italiano Ivano Fossati, che scrive per lei tante belle canzoni. Tra i due nasce anche una travagliata relazione sentimentale, forse la più importante nella vita di Mia Martini. Grazie a questa collaborazione nascono importanti progetti artistici ma il rapporto con Fossati è spesso difficile, burrascoso e, secondo alcuni, ha troppo peso anche sulla vita professionale della cantante. In questo periodo, infatti, Mia fa delle scelte musicali più complesse, meno prestigiose per la sua carriera, che in questo momento è forse all’apice, al punto di massimo splendore della sua stella.

Mia incanta Parigi

  Mimì decide di interrompere la fortunata collaborazione con Aznavour, nonostante il grande successo che nel 1978 (mille novecento settantotto) ottengono insieme all’‘Olympia di Parigi, un vero tempio della musica francese. I due artisti si esibiscono insieme in un recital molto apprezzato, ma Mia decide di non continuare il progetto con Aznavour, di non partecipare al tour del recital in Inghilterra e di abbandonare anche l’idea di realizzare un album con il cantante. Mimì, probabilmente, sceglie questa strada perché secondo è preoccupata di apparire come una cantante troppo sofisticata, per pochi intellettuali, che canta a Parigi e ha un atteggiamento snob nei confronti del suo grande pubblico popolare.

Mia e Ivano

  Tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80, la musica di Mia Martini è molto influenzata dalla relazione artistica e sentimentale con il cantautore Ivano Fossati. Insieme a lui compone canzoni di successo e diventa anche una cantautrice. Nel 1981 ( mille novecento ottantuno) scrive e pubblica l’ottimo album “Mimì” e nel 1982 (mille novecento ottantadue) partecipa per la prima volta a San Remo con la canzone “E non finisce mica il cielo“, di Ivano Fossati. E’ di nuovo un grande successo per Mia, che vince ancora il premio della critica.

Un'intensità unica

  Gli anni ’80 (ottanta), però, non sono troppo fortunati per la nostra amata Mimì. I problemi iniziano con un'operazione alle corde vocali nel 1981 (mille novecento ottantuno). Questo intervento, purtroppo, modifica la sua stupenda voce, cambia il suo timbro vocale e lo rende più roco, anche se non modifica in nessun modo l'intesnità del suo modo di cantare. Una caratteristica importante di questa grande artista è proprio il grande coinvolgimento emotivo che mette nelle sue esibizioni. Quando canta, Mia mette tutta se stessa nella musica e trasmette la passione per le canzoni che interpreta.

  Mimì “vive” le canzoni che canta.

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Mia Martini e Loredana Bertè nell'estate del 1974

Una folle diceria

  L’operazione alle corde vocali, purtroppo, non è l’unico problema di quegli anni. Una strana e folle diceria su Mia la porta ad abbandonare le scene nel 1983 (mille novecento ottantatré). Nel mondo della musica italiana il suo nome viene associato alla sfortuna, e, come una maledizione, questo pregiudizio causa grandi problemi e ostacoli alla sua carriera. A causa di qualche sfortunato incidente accaduto durante i suoi concerti,infatti, per la cantante inizia questo terribile e surreale incubo:

Mia “porta sfortuna”!

Invidia e cattiveria

  All’inizio, probabilmente, è solo un gioco, un modo di scherzare, ma con il tempo questo diventa un problema che la tiene lontana da importanti eventi del mondo della musica, della radio e della televisione. Forse l’invidia e la cattiveria di qualche collega permettono a questa stupida voce di ingigantirsi, fino a creare difficoltà alla Martini. Forse qualcuno usa queste sciocchezze per danneggiare di proposito l'immagine della cantante. In ogni caso quello che accade all'artista è incredibile, tutto il suo talento non basta a vincere un pettegolezzo così stupido e incomprensibile.

  E’ l’inizio di un periodo buio per Mia!

L'abbandono delle scene

  Mimì è ovviamente colpita da tutta questa assurdità e decide di abbandonare le scene. La sua assenza dura per molti anni, un silenzio fatto di delusione e depressione. Non è facile accettare un’ingiustizia del genere dopo una vita di successo e con un talento così grande. Probabilmente questo è stato uno dei periodi più brutti della sua vita.

Almeno tu nell’universo

  Ma per fortuna nella vita ci sono a volte anche ottimi amici e nel 1989, (mille novecento ottanta nove) uno dei suoi migliori amici, il grande Renato Zero, decide che è ora di riportare Mimì al suo posto, davanti a un pubblico, e soprattutto di restituirle il successo che merita. Renato, insieme ai discografici, convince gli organizzatori di San Remo a far partecipare Mia Martini al festival con un brano scritto nel 1972, ma mai pubblicato. Il titolo della canzone è “Almeno tu nell’universo“.

Il grande ritorno

  L’interpretazione di Mia sul palco del Teatro Ariston è di una intensità incredibile, unica. Mimì mette in ogni nota tutta la sua anima e tutti gli anni di ingiusta sofferenza lontana dal palcoscenico. Il pubblico la adora e i critici sono entusiasti, nessuno ha dubbi, il premio della critica è suo e tutti festeggiano il ritorno della grande Mia Martini.

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Da sinistra: Mietta, Mia Martini e Paola Turci posano con i Premi della Critica vinti a Sanremo nel 1989


  Una grande rivincita contro tutto e tutti!

Nuovi successi

  Iniziano gli anni novanta e torna il grande successo. Arrivano nuove collaborazioni con grandi artisti italiani. Nel 1990 (mille novecento novanta) torna a San Remo con la canzone “La nevicata del ’56” e vince di nuovo il premio della critica. Nel 1991 (mille novecento novantuno) è protagonista di un duetto con il grande Roberto Murolo con cui canta il brano “Cu’mme”,, un omaggio alla canzone napoletana, che ottiene un grandissimo successo di pubblico e critica. Nel 1992 (mille novecento novantadue) partecipa di nuovo a San Remo con la canzone “Gli uomini non cambiano”, ottiene il secondo posto e conquista come sempre critica e pubblico.

Problemi di salute

  La sua carriera ritorna ad alti livelli e le regala nuove soddisfazioni. In questo periodo recupera anche il rapporto con la sorella Loredana e con il padre, da cui era lontana da tanto tempo. I progetti sono tanti, ma questa volta è la sua salute a creare dei problemi. A causa di un tumore inizia a prendere antidolorifici spesso e, forse, in dosi eccessive, perché non vuole operarsi e rischiare altri cambiamenti alla sua voce.

La tragedia

  Il 14 maggio del 1995 (mille novecento novantacinque) il suo manager chiede l’intervento della polizia perché non ha più notizie di Mia da molti giorni. I vigili del fuoco entrano nella sua casa e, purtroppo, trovano il corpo senza vita della povera Mimì. Pochi giorni prima della morte, durante le prime tappe del suo nuovo tour, la cantante era stata ricoverata due volte per forti dolori allo stomaco e al braccio. Le indagini delle autorità indicano, come possibile causa dell'arresto cardiaco, un'overdose di cocaina, ma in realtà, ancora oggi, non c'è una versione ufficiale sulle circostanze della sua morte.

Un dolore sincero

  Il mondo della musica italiana è in lutto profondo e la sua scomparsa lascia molte persone turbate. I suoi amici e i suoi colleghi sentono un forte senso di colpa per non essere stati più vicini a Mia nei suoi momenti di fragilità. Tutto il mondo della musica italiana è sinceramente addolorato dalla brutta notizia.

  Mimì è viva!

L'eredità di Mia

  La sua tragica morte non ha potuto cancellare il suo talento e la sua grande popolarità. Il suo nome resterà per sempre nella storia della musica italiana grazie alla sua preziosa eredità artistica. Dal 1996 (mille novecento novantasei) il premio della critica di San Remo ha preso il nome di “Premio della Critica Mia Martini“. Nel 2018 (duemila diciotto) la RAI ha prodotto, in suo onore, il film per la TV “Io sono Mia. Ancora oggi, dopo anni dalla sua scomparsa, tanti artisti e musicisti, italiani e stranieri, si esibiscono con la sua musica e rendono omaggio a questa incredibile artista.

Eterna Mia

  Mia Martini è una delle più grandi cantanti italiane di tutti i tempi e l’Italia è fiera del suo nome, famoso anche in tutta Europa. Mia, però, meritava forse un successo molto più grande e molto più lungo. C’è molta amarezza per tutte le difficoltà della vita personale e artistica di Mimì, che spesso hanno turbato la sua carriera e reso meno felice la sua esistenza. Ma queste difficoltà e questa sofferenza si sono trasformate tante volte in un'incredibile carica emotiva, che Mimì metteva in tutte le sue interpretazioni e che ha regalato grandi emozioni al suo pubblico. La sua voce, il suo modo di cantare e la sua grande passione hanno conquistato tutti. Le sue canzoni saranno sempre amate da ogni generazione di italiani, e tutti ascolteremo sempre la sua grande musica.

Grazie Mimì!

iSpeakItaliano








Grande Mia

Rileggete l'articolo e rispondete in modo libero a queste domande

1 - Chi è Renato Zero?



2 - Chi è Loredana Bertè?



3 - Quando la carriera di Mimì ha preso la direzione giusta?



4 - Con quale canzone ha vinto la prima volta il Festivalbar?



5 - Quale canzone scrivono per lei Califano e Baldan Bembo?



6 - Chi è Ivano Fossati?



7 - Con quale canzone Mimì vince la prima volta San Remo?



8 - Per quale ragione Mia Martini abbandona le scene?



9 - Chi aiuta Mimì a tornare a cantare a Sanremo?



10 - Quali sono le cause della morte di Mimì?















Andrea Camilleri

Completa il testo - Preposizioni

La musica nel sangue

  Mimì nasce il 20 settembre del 1947 provincia Reggio Calabria. bambina mostra subito una grande passione per la canzone italiana e inizia, molto presto, a cantare in famiglia e in piccole feste paese. Si esibisce spesso in pubblico e partecipa ad alcuni piccoli concorsi nuovi talenti. Nel 1962, convince la madre ed ottiene il suo aiuto per iniziare una carriera nel mondo della musica. La madre l’accompagna a Milano e insieme cercano la possibilità di un'audizione ottenere un contratto con una casa discografica.

I primi passi

  La bravura Mimì colpisce il grande Carlo Alberto Rossi che le offre la possibilità di mettersi in luce e lavorare come corista, un modo molto comune iniziare la carriera in quel periodo. Ma la giovanissima Mimì ha le idee chiare sul suo futuro e fare la “ragazza ye-ye” non è certo la sua aspirazione. Nel 1963 incide alcuni 45 giri, il nome di Mimì Bertè, ma la sua carriera questa fase va avanti ancora alti e bassi.

Mimì, Loredana e Renato

  Mimì ha sicuramente molto talento ma, spesso, la sua giovane età e la mancanza di esperienza non le permettono ottenere l’attenzione che merita. Nel 1969 si trasferisce Roma e inizia esibirsi anche insieme alla sorella minore, Loredana Bertè, e al loro grande amico Renato Zero. Nella capitale affronta un periodo difficile, lavora diversi progetti ma ruoli meno importanti e il successo, purtroppo, tarda ancora, anche se ormai sta arrivare. Gli anni settanta, infatti, iniziano il piede giusto e finalmente la sua carriera comincia prendere la direzione giusta.









Un successo sofferto

Coniugazione

Scegliete i tempi e i modi più giusti

  Mimì forse un successo molto più grande e molti più successi se qualche collega invidioso non la sua carriera con quelle voci cattive sulla sfortuna.

  Se Mimì ancora tra noi, forse molti suoi amici chiederle scusa per non averla sostenuta di più e lei ci altre indimenticabili esibizioni.

  Mentre scrivevo questo articolo ho ascoltato molte canzoni di Mia Martini. Mi vedere un concerto di Mimì se lei ancora via e se ancora cantare per tutti noi.





La Macchina del Tempo

Riscrivete il testo come se fosse nel passato. Scegliete i tempi e i modi giusti per descrivere le azioni già accadute.





La direzione giusta

  Gli anni settanta iniziano sotto una buona stella e finalmente la sua carriera prende la direzione giusta. Le cose cambiano quando incontra l‘avvocato Alberigo Crocetta, che conosce bene il mondo della musica e l'aiuta ad ottenere il meritato successo. Crocetta, famoso produttore, discografico e fondatore dello storico Piper a Roma, suggerisce il nome d’arte di Mia Martini, che Mimì userà per tutta la sua vita artistica e che diventerà uno dei nomi più importanti della musica italiana.

Mia

  Crocetta capisce subito il suo grande talento ma anche il suo carattere un pò ribelle. Alberigo però è la persona giusta, e contribuisce in modo importante a far nascere Mia Martini, la grande cantante in cui Mimì si riconosce alla perfezione come donna e come artista. Questo nuovo percorso inizia subito con un grande successo. Nel 1971 arriva la prima canzone di Mia Martini che si intitola Padre davvero. Sempre nel 1971, Mia Martini pubblica il suo primo album dal titolo Oltre la collina, che anche oggi è considerato uno dei suoi migliori lavori.

Il successo

  In questo anno inizia un periodo magico per l’artista italiana e la sua carriera finalmente decolla. Nel 1972 incide la canzone Piccolo uomo. Il brano ottiene un incredibile successo, vince il Festivalbar, grazie alla sua eccezionale interpretazione dal vivo, e diventa una delle sue canzoni più popolari e amate. Nello stesso anno Mia pubblica un nuovo album dal titolo Nel Mondo, una cosa e vince il premio della critica per il migliore album del 1972.



La direzione giusta

  Gli anni settanta sono iniziati sotto una buona stella e finalmente la sua carriera ha preso la direzione giusta. Le cose sono cambiate quando ha incontrato l‘avvocato Alberigo Crocetta, che conosceva bene il mondo della musica e l'ha aiutata ad ottenere il meritato successo. Crocetta, famoso produttore, discografico e fondatore dello storico Piper a Roma, ha suggerito il nome d’arte di Mia Martini, che Mimì avrebbe usato per tutta la sua vita artistica e che sarebbe diventato uno dei nomi più importanti della musica italiana.

Mia

  Crocetta ha capito subito il suo grande talento ma anche il suo carattere un pò ribelle. Alberigo però era la persona giusta, e ha contribuito in modo importantea far nascere Mia Martini, la grande cantante in cui Mimì si riconosceva alla perfezione come donna e come artista. Questo nuovo percorso è iniziato subito con un grande successo. Nel 1971 è arrivata la prima canzone di Mia Martini che si intitolava Padre davvero. Sempre nel 1971, Mia Martini ha pubblicato il suo primo album dal titolo Oltre la collina, che anche oggi è considerato uno dei suoi migliori lavori.

Il successo

  In questo anno è iniziato un periodo magico per l’artista italiana e la sua carriera finalmente è decollata. Nel 1972 ha inciso la canzone Piccolo uomo. Il brano ha ottenuto un incredibile successo, ha vinto il Festivalbar, grazie alla sua eccezionale interpretazione dal vivo, ed è diventata una delle sue canzoni più popolari e amate. Nello stesso anno Mia ha pubblicato un nuovo album dal titolo Nel Mondo, una cosa e ha vinto il premio della critica per il migliore album del 1972.



























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